Abbazia di Eynsham

L'abbazia di Eynsham
Eynsham Abbey
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Divisione 1Oxfordshire
LocalitàCluny
Coordinate51°46′43″N 1°22′26″W51°46′43″N, 1°22′26″W
Religionecattolica
Ordinebenedettino
Inizio costruzione1005
Demolizione1538
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L'abbazia di Eynsham è stato un monastero benedettino di Eynsham, nell'Oxfordshire, in Inghilterra, tra il 1005 e il 1538. Il re Etelredo II permise ad Æthelmær il Robusto di fondare l'abbazia nel 1005. Ci sono alcune prove che l'abbazia fu costruita sul sito di una precedente cattedrale, fondata probabilmente nel VII o VIII secolo.[1] Il sito è un monumento storico.[2]

Storia

Il primo abate fu il prolifico scrittore Ælfric (c. 955–c. 1010).

L'abbazia di Eynsham era nella diocesi di Dorchester. Nel 1072 il vescovo normanno di Dorchester, Remigio, da poco nominato, trasferì la sua sede da Dorchester, a pochi km lungo il Tamigi da Eynsham, a Lincoln, all'altra estremità della diocesi. Nel 1091 Remigio annesse l'abbazia di Eynsham, alle sue prebende della sua nuova abbazia di Stow nel Lincolnshire.[3] Questa potrebbe essere stata la mossa di apertura del tentativo di introdurre monaci nel capitolo della cattedrale di Lincoln, ma il suo successore, Robert Bloet, non seguì lo schema, se questa era l'intenzione,[4] e i monaci tornarono a Eynsham. Una conseguenza del ritorno fu che l'abbazia di Eynsham fu dotata, dal vescovo, di ulteriori terre nel sud.[5] Dopo il 1109, la vecchia abbazia fu demolita e nel 1200 furono eretti molti nuovi edifici.[6]

L'abbazia fiorì nel Medioevo, anche se probabilmente non vi furono mai più di 25-30 monaci.[7] Un noto abate fu Adam di Eynsham, uno scrittore, che compose un'agiografia di Sant'Ugo di Lincoln.[8] I documenti del 1390 indicano che il reddito dell'abbazia era di poco superiore a £ 772; i fondi si ricavavano dagli affitti e dalla vendita di lana e bestiame. Nel 1406 il reddito era di poco superiore a £ 812.[9]

Nel XVI secolo sembra che fossero rimasti solo pochi monaci e nel 1538 l'abbazia fu chiusa a seguito della Dissoluzione dei monasteri in Inghilterra. Anthony Kitchin fu l'ultimo abate. Alcuni degli edifici furono distrutti per impedire il ritorno dei monaci, alcuni monaci trovarono lavoro presso la chiesa protestante e l'abate, Anthony Kitchin (1471–1563), fu nominato vescovo di Llandaff nella Chiesa d'Inghilterra da re Enrico VIII, nel 1545.[9][10]. Rimase vescovo fino alla morte nel 1563, a 92 anni, quindi anche sotto la cattolica Maria I Tudor perché riconosciuto legittimo anche da Roma, fu così uno dei pochi vescovi a rimanere in carica ininterrottamente da Enrico VIII a Elisabetta I d'Inghilterra.

Le proprietà dell'abbazia furono assegnate a Sir George Darcy.[11][12] A partire dal 1657 il sito comprendeva due alte torri in rovina e parte di un muro. Il Conte di Derby in seguito acquisì il distretto e le pietre degli edifici vennero successivamente utilizzate per costruire le case del villaggio.

Gli scavi dell'Unità archeologica di Oxford sono stati condotti dal 1989 al 1992; secondo un rapporto, "sono stati trovati molti oggetti di interesse, comprese le ossa di un certo numero di persone".[13] Alcuni dei manufatti trovati nel sito sono ospitati nell'Oxfordshire County Council Museums Resource Centre, Standlake.[6]

Sepolture

  • Robert D'Oyly (Osney)
  • Anchetil de Greye e la moglie Matilda de Redvers
  • Fulk De Oyly

Note

  1. ^ Blair, 1994, p. 63.
  2. ^ Eynsham Abbey, su historicengland.org.uk. URL consultato il 13 gennaio 2021.
  3. ^ Burton, 1994, p. 230.
  4. ^ Knowles, 1976, p. 132.
  5. ^ Gordon, 1990, pp. 75 e seguenti.
  6. ^ a b Eynsham Abbey
  7. ^ Gordon, 1990, p. 148.
  8. ^ Smith, London 2001, p. 43.
  9. ^ a b Eynsham Heritage – Eynsham Abbey, su eynsham-pc.gov.uk, Eynsham Online. URL consultato il 13 gennaio 2021.
  10. ^ Kitchin, Anthony (alias Dunstan prima della consacrazione), 1477–1563; vescovo di Llandaff, 1545–1563
  11. ^ Eynsham, storia del villaggio
  12. ^ A P Baggs, W J Blair e Eleanor Chance, Site and remains of the abbey, in Crossley (a cura di), A History of the County of Oxford, Volume 12, Wootton Hundred (South) Including Woodstock, 1990, pp. 117-120.
  13. ^ The original Abbey

Bibliografia

  • A Barclay, A Boyle e GD Keevil, A Prehistoric Enclosure at Eynsham Abbey, Oxfordshire (PDF), in Oxoniensia, LXVI, Oxfordshire Architectural and Historical Society, 2001, ISSN 0308-5562 (WC · ACNP).
  • John Blair, Anglo Saxon Oxfordshire, Stroud, The History Press, 1994, p. 63, ISBN 0-7509-0147-0.
  • Janet Burton, Monastic and Religious Orders in Britain: 1000–1300, collana Cambridge Medieval Textbooks, Cambridge, Cambridge University Press, 1994, p. 230, ISBN 0-521-37797-8.
  • Eric Gordon, Eynsham Abbey, William Phillimore Watts Phillimore, 1990, ISBN 0-85033-747-X.
  • Margaret Gray e Nicholas Clayton, Excavations on the site of Eynsham Abbey, 1971 (PDF), in Oxoniensia, XLIII, Oxfordshire Architectural and Historical Society, 1978, ISSN 0308-5562 (WC · ACNP).
  • Alan Hardy, Anne Dodd e GD Keevil, Aelfric's Abbey: Excavations at Eynsham Abbey, Oxfordshire, 1989–92, collana Thames Valley Landscape Series, vol. 16, Oxford, Oxford University School of Archaeology, 2002, ISBN 0-947816-91-7.
  • David Knowles, The Monastic Order in England: A History of its Development from the Times of St. Dunstan to the Fourth Lateran Council, 940–1216, Second reprint, Cambridge, Cambridge University Press, 1976, p. 132, ISBN 0-521-05479-6.
  • Page (a cura di), The abbey of Eynsham, in A History of the County of Oxford, collana Victoria County History, 2: Ecclesiastical History, Religious Houses, Social and Economic History, Industries, Agriculture, Forestry, Ancient Earthworks, Sport, Westminster, Archibald Constable & Co, 1907, pp. 65-67.
  • David M Smith e Vera CM London, The Heads of Religious Houses, England and Wales, II. 1216–1377, Cambridge, Cambridge University Press, 2001, p. 43, ISBN 0-521-80271-7.

Collegamenti esterni

  • Oxford Archaeology, Eynsham Heritage - Eynsham Abbey, su eynsham-pc.gov.uk. URL consultato il 19 maggio 2010.
  • Abbey Heritage Trail, su eynsham-pc.gov.uk. URL consultato il 19 maggio 2010.
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