La ferrovia San Gallo-Winterthur è una linea ferroviaria a scartamento normale della Svizzera.
Indice
1Storia
2Caratteristiche
2.1Percorso
3Note
4Bibliografia
5Voci correlate
6Altri progetti
Storia
Il 25 febbraio 1846[1] si costituì a San Gallo l'associazione St.Gallisch-Appenzellischen Eisenbahn-Vereins per lo studio di linee ferroviarie tra il lago di Costanza, San Gallo e Winterthur. Pochi mesi dopo fu redatto un primo progetto che evitava di penetrare nel canton Turgovia, il quale preferiva la progettanda ferrovia Winterthur-Romanshorn[2]. Nel 1852 furono ottenute le concessioni dal canton San Gallo per la tratta San Gallo-Wil e dal canton Zurigo per la tratta Elgg-Winterthur, mentre il canton Turgovia continuava a frapporre ostacoli. Il 27 dicembre 1852 fu costituita la società St.Gallisch-Appenzellischen Eisenbahngesellschaft (SGAE) per la costruzione e l'esercizio della linea[3]. Solo nel 1853, dopo una petizione degli abitanti di Winterthur e della valle della Töss all'Assemblea federale, la Turgovia concesse l'autorizzazione per la tratta Wil-Sirnach-Eschlikon-Aadorf[4].
La prima pietra fu posata a San Gallo il 30 marzo 1853[4]. La prima tratta, tra la stazione di Winterthur e quella di Wil, aprì il 14 ottobre 1855; il successivo Natale entrò in esercizio la tratta Wil-Flawil, mentre la tratta Flawil-Winkeln fu aperta il 15 febbraio 1856. La linea fu completamente aperta all'esercizio il 25 marzo 1856[6].
Il 1º maggio 1857 la SGAE si fuse con la Glatthalbahn (GlTB) e la Schweizerische Südostbahn (SOB)[7] formando le Ferrovie Svizzere Unite (VSB). La VSB venne nazionalizzata il 1º luglio 1902: le sue linee entrarono a far parte delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS)[8].
Sotto la gestione FFS la linea venne raddoppiata tra il 1912 e il 1953[9]; il 15 maggio 1927 la ferrovia venne elettrificata[10].
Caratteristiche
La linea, a scartamento normale, è lunga 57,13 km. La linea è elettrificata a corrente alternata monofase con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz; la pendenza massima è del 16 per mille. È interamente a doppio binario[11].
La linea parte dalla stazione di San Gallo. Nei pressi di Bruggen la ferrovia attraversa il fiume Sitter su di un viadotto: costruito originariamente a traliccio metallico, venne sostituito nel 1926 da un viadotto in muratura e cemento a doppio binario, aperto il quale si procedette alla demolizione del vecchio manufatto[14][15]. La linea tocca quindi Gossau: nel 1913, in occasione dell'apertura della linea a scartamento ridotto per Herisau ed Appenzello, la stazione di Gossau venne ricostruita più a sud dell'originale; la nuova stazione entrò in servizio il 1º ottobre[16]. Attraversato il fiume Glatt, la linea tocca Flawil; dopo un altro viadotto (sul fiume Uze), la linea serve Uzwil prima superare il fiume Thur e di entrare nella stazione di Wil.
Lasciato il canton San Gallo per il canton Turgovia, la ferrovia tocca Sirnach, attraversa il fiume Murg, tocca Eschlikon, Guntershausen bei Aadorf e Aadorf prima di entrare nel canton Zurigo. Sono serviti i comuni di Elgg, Schottikon ed Elsau prima di arrivare alla stazione di Winterthur Grüze, da cui si dirama la Tösstalbahn. La stazione di Winterthur Grüze è dotata di caratteristiche pensiline in prefabbricati di cemento, progettate da Hans Hilfiker (autore per le FFS anche del celebre orologio di stazione), realizzate nel 1954[17] e classificate come bene culturale di importanza regionale[18]. La linea termina alla stazione di Winterthur.
^(DE) Hans Suter, Wiedereröffnung nicht vom Tisch, in St. Galler Tagblatt, San Gallo, 25 settembre 2013. URL consultato il 14 gennaio 2021.
^(DE) Annina Quast, Geisterbahnhöfe - Hoffnung auf Renaissance bleibt, in St. Galler Tagblatt, San Gallo, 2 ottobre 2018. URL consultato il 14 gennaio 2021.
^(DE) St. Gallische und Appenzeller Brückenbauten, in Schweizerische Bauzeitung, Zurigo, A.&C. Jegher, 1924, pp. 243-245.
^(DE) P. Sturzenegger, Der Abbruch der alten Eisenbahnbrücke über die Sitter bei Bruggen, St. Gallen, in Schweizerische Bauzeitung, Zurigo, Verlag Carl Jegher, 1927, pp. 214-216.
^Heer, op. cit., p. 77
^(DE) Die Bahnsteigdächer in Winterthur-Grüze: 1954, Hans Hilfiker SWB, Ingenieur, Zürich, in Das Werk : Architektur und Kunst, Winterthur, Buchdruckerei Winterthur AG, ottobre 1955, pp. 315-320.
^Protezione dei beni culturali - Inventario PBC - Oggetti B, su babs.admin.ch. URL consultato il 19 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2021).
Bibliografia
(DE) Anton Heer, Rorschach-St.Gallen-Winterthur: zwischen 170-jähriger Eisenbahngeschichte und Zukunft (PDF), San Gallo, Sabon-Verlag, 2006, ISBN 3-907928-55-5.